IN VIA PORCU I DS PROVANO A REAGIRE ALLA SOTTOMISSIONE NEI CONFRONTI DELLA MARGHERITA. BAGARRE SULLA NOMINA DEL CAPOGRUPPO PD. IL PARTITO SI SCAGLIA CONTRO Tonio Lai E LE FUGHE IN AVANTI DEL COSIGLIERE Maurizio Farris.
Sabato 8 Dicembre Quotidiano Quartu S.E. l’Obiettivo.
Sembra un gioco a nascondersi quello dei Ds di Quartu. Due facce della stessa medaglia. L’una contrapposta all’altra. Da una parte, irrimediabilmente appiattiti alla linea di governo dettata dalla Margherita di Gigi Ruggeri. Dall’altra, invece, capaci di lamentare le loro pene solo tra le mura di casa propria. Poco avvezzi, cioè, ad uscire fuori allo scoperto. Di più: a far capire davvero chi siano e,soprattutto, cosa realmente intendano per il futuro dell’amministrazione e della maggioranza al governo. Senza più sotterfugi. Né, tantomeno, tiepide vie di mezzo. In una sola parola: chiarezza. Traducibile, però, in una linea politica. Non in tante, spezzettate o semi accennate. Ma una. Una sola voce. Un solo verbo. L’inarrivabile meta dei Ds di Quartu. Ancor oggi, continuamente in cerca di un’identità visibile. E in più, di una strategia di differenziazione politica rispetto agli eterni alleati-nemici della Margherita. La stessa, tanto per intenderci, che anche la scorsa sera in via Genova, in occasione dell’ultimo direttivo cittadino, i compagni Ds hanno provato a tracciare in un clima di veleni e aspri malumori interni. In mezzo, i noti bersagli: sindaco e Direttore Generale. Ma andiamo con ordine. Iniziando, anzitutto, dal vero leit motiv intorno al quale l’assise rossa di giovedì ha letteralmente preso fuoco. Ovvero: il regolamento consigliare del Partito Democratico. Per inteso: quell’impianto di regole di regole che reggerà il funzionamento del nuovo gruppone targato Pd. E fin’qui, sostanzialmente, nessun rilievo particolare. Anche perché, non si tratta altro che del destino spettante ad ogni realtà comunale. Il problema, però, nel caso di Quartu, è un altro. E cioè, il metodo. O, meglio ancora, l’approccio antipartitico con cui Ds e Dl vanno approdando al nuovo regolamento. Come? Semplice. Scavalcando i partiti e chiudendo accordi direttamente tra le parti in consiglio. Un percorso che in casa Ds non piace affatto. E che, nel direttivo della scorsa sera,è stato messo al bando senza possibilità d’appello. Soprattutto, dopo aver preso conoscenza che un regolamento consigliare in realtà era stato gia firmato tra i consiglieri di Quercia e Margherita. Vale a dire: una stretta di mano chiusa in gran segreto. All’ombra dei partiti. E, in più, sulla base di logiche che andrebbero nettamente a favore dei biancofiore, piuttosto che dei rossi. Tuttavia, non senza l’avallo di una frangia Ds. Quella, tanto per fornire un panorama più chiaro, vicina al vice sindaco Tonio Lai e ai suoi due fedeli consiglieri Federica Angius e Gianni Izaina. In ultimo, colui che dai più è stato indicato come l’indiziato capogruppo del Pd: Maurizio Farris. Pag. 2..
IL PARTITO CONDANNA LE STRATEGGIE SOLITARIE DEL GRUPPO COSIGLIARE.
Ds: è bagarre sul capogruppo Pd AL BANDO Tonio Lai e Farris.
Non è piaciuta affatto la scelta di fare tutto in gran silenzio all’assise dirigenziale Ds. Né firmare un regolamento senza l’intervento del partito. Né, tantomeno, farsi trascinare dalla strategia della Margherita sulla scelta del nuovo capogruppo. Chi dentro il partito ha camminato su questo binario non è scampato giovedì sera alla dura condanna del direttivo cittadino. Severo l’ammonimento contro i consiglieri, il vice sindaco e, soprattutto, contro l’esponente Maurizio Farris. Specie nei suoi confronti, infatti, si è scatenato un durissimo tribunale di condanna da parte della corrente più rossa dei compagni della Quercia. Facile intuire il perché. Al nome di Farris, il partito ha abbinato il tentativo della Margherita di ribaltare l’affermazione dei Ds alle primarie sul Pd del 14 ottobre. Chiara la strategia: il consigliere della Quercia avrebbe la garanzia di un sostegno in aula non solo dai Dl, ma anche da Tonio Lai, e dai due sodali rossi Angius e Inzaina. Risultato: il resto della Quercia si ritroverebbe all’angolo. È dunque evidente che la strategia della Margherita sia quella di incoronare un capogruppo che crei divisioni e minoranza intorno ai Ds. Un gioco in mezzo al quale non vanno persi di vista due aspetti. Il primo: la ricerca di visibilità di Farris. Il secondo: il persistere di un atteggiamento “pilatiano” da parte del vicesindaco Lai. Pronto, a livello regionale, a sostenere il metodo Cabras ( secondo qui sono sempre e comunque i partiti a dettare la linea politica). A livello comunale, invece, esattamente l’opposto. Ovvero: solito silenzio assenso. Ragion per la quale, l’intero partito, continua ad essergli contro. Mettendo proprio il suo nome come potenziale uscente in un possibile rimpasto di Giunta. Questo, quanto emerso dal direttivo di giovedì sera. Dove contrariamente alla linea morbida esternata alla stampa, pare che addirittura il segretario cittadino Flavio Torelli sia stato uno dei più agguerriti sostenitori della linea anti-Ruggeri. Il conto alla rovescia è iniziato. Il prossimo vertice politico di maggioranza dovrà affrontare tutti i nodi irrisolti del centrosinistra in via Porcu. In primis, su tutti, una verifica programmatica, la riscrittura del ruolo del sindaco e il dimensionamento del direttore generale. Se cosi non sarà, il rimpasto in Giunta è solo questione di settimane.
Massimo Moi.
DIES IRAE.
A buon intenditore poche parole. Ci chiediamo: ma che convenienza
Hanno i Ds di Quartu a proseguire quest’avventura al governo, se
Continuamente sodomizzati da Ruggeri e Meloni? Neppure il trionfo
Alle primarie pare sia servito. Tanto, poi, ci pensa sempre Tonio Lai a
ricostruire i ponticelli con Igino e Gigi. E per di più, stavolta, portandosi
dietro quasi tutto il gruppone consigliare. Zar! Se ci sei, batti un colpo.
Diversamente il 2009, è già nel segno biancofiore.
Tratto dal quotidiano di Quartu S.E. l’Obiettivo