martedì 28 luglio 2009

LA RISERVA FRAZIONARIA

LA RISERVA FRAZIONARIA
(E' ora di cambiare l'ottica)
(Gli aggiornamenti in rosso)
Signori, il dado è tratto. La nebbia che avvolge da sempre i principi contabili bancari e con essi la loro contabilità e i loro bilanci, si sta diradando. Ma invece di intravedere un paesaggio nitido e gradevole, non si vede altro che degradazione ed offesa all’intelligenza e alla buona fede di certi umani.Ultimamente ho dedicato tempo e studio a cercare di capire come operano le banche relativamente alla raccolta di denaro e ai prestiti che erogano. Qual è, cioè, la relazione esistente tra questi due fatti finanziari. Ma soprattutto, cosa prestano le banche, denaro che hanno o denaro che non hanno? La risposta sembra ovvia a chi tenta di opporsi al signoraggio delle banche private. Le banche prestano indubbiamente denaro che non hanno. A molti questa affermazione sembrerà un’eresia. Ma è anche un’affermazione che sia i banchieri, sia gli economisti accademici e i giornalisti economici si lasciano scivolare addosso come un’ovvietà che ci giunge dalla semplice matematica, dato che, quando si parla del “moltiplicatore dei depositi” e dell’effetto leva che produce, lo si fa sempre riferendosi all’intero sistema bancario. In termini semplici: costoro ribattono all’accusa che il sistema bancario riesce a prestare fino a 50 volte un deposito che riceve chiamando in causa la matematica, la quale chiaramente gli va in soccorso perché è vero che se Tizio versa 1.000 euro nella sua banca, la sua banca (grazie ad un coefficiente di riserva del 2% di quel deposito) tratterrà 20 euro in riserva e presterà 980 euro a Caio. Caio verserà 980 euro in un’altra banca e questa, dopo aver trattenuto 19,60 euro, presterà a Sempronio 961,40 euro. Proseguendo così, si giungerà a prestare 50.000 euro dal deposito di 1.000. Questo meccanismo, per i neofiti dell’argomento, si chiama moltiplicatore dei depositi. Ma sono cose già dette e ridette tra chi si occupa di questi argomenti. Ma qual è ora l’agghiacciante novità di questa trattazione. Eccola: la singola banca presta indipendentemente da quanto contante raccoglie dalla clientela, crea denaro dal nulla semplicemente prestandolo e il coefficiente di riserva serve solo a trattenere da un deposito di contanti quella piccola quantità di denaro che dovrebbe servire a garantire una liquidità per eventuali rimborsi dei depositanti e nulla più, ma non ha alcuna attinenza con i prestiti che effettua. Voglio rimarcare bene questo fatto: la singola banca non funge da vero intermediario finanziario, mettendo in comunicazione chi ha il denaro e chi non ce l’ha, la singola banca non raccoglie denaro per poi prestarlo ma presta e basta, senza il bisogno di raccogliere alcunché. Presta, cioè, creando denaro elettronico, a chi ne fa richiesta, con una semplice digitazione di cifre su un conto di un computer, perché, comunque vada, la singola banca non pagherà mai tramite fondi propri, il prestito erogato . Tutti i soggetti in qualche modo legati ai banchieri o che comunque hanno avuto a che fare col mondo accademico, continua: http://signoraggio.forumfree.net/?t=35198559
Un saluto da Stuyv

mercoledì 1 luglio 2009

Sovranità Monetaria e Signoraggio - RaiUtile 19/12/2007

Ho visto la trasmissione su youtube e ho apprezzato molto gli interventi di Galloni e Castellano ma la cosa stupenda è la pietosa e inconsistente difesa del sistema da parte del Prof. Gianni Toniolo docente di economia della Luis di Roma, ha esordito definendo il signoraggio.Chiudo con una considerazione da padre di famiglia è terribile pensare che una persona del genere insegni ai nostri figli.
A proposito ma Rai Utile dal 19-12-2007- dove e finita?


Sovranità Monetaria e Signoraggio - RaiUtile 19/12/2007

Un saluto da Stuyv