giovedì 28 febbraio 2008

Caro Popolo Quartese

Caro Popolo Quartese da oggi 28/02/2008 inizieremo a parlare della casta politica locale, e cosa hanno fatto, o per meglio dire cosa hanno prodotto in quasi tre anni di legislatura per i cittadini e per la Citta di Quartu!

Slogan dei corrotti, della casta politica!

pagare tutti per pagare meno?
Non è vero che se pagassero tutti le tasse, la pressione fiscale scenderebbe. Sarebbe vero, se il fabbisogno dello Stato fosse determinato oggettivamente e onestamente. Ma non è così: esso è in buona parte creato ad arte, per scopi precisi. La Casta tende a prelevare in tasse il massimo possibile, e sempre di più, perché usa i soldi delle tasse per arricchire se stessa e per comperarsi il consenso elettorale; gran parte della spesa pubblica è inutile o sprecata. Le tasse che noi paghiamo, in buona parte, sono usate per fini illegittimi. A cominciare da quei circa 90 miliardi l’anno che lo Stato regala agli azionisti privati (in buona parte stranieri) della Banca d’Italia per quei pezzi di carta stampata che sono le banconote e per i relativi interessi sul debito pubblico.
La Casta aumenta quanto può la pressione fiscale, indipendentemente dai bisogni oggettivi, anche perché quanto più toglie alla gente e alle imprese, tanto più rende la gente e le imprese dipendenti dalla redistribuzione (incentivi, sussidi, assistenza, etc.), cioè dalla benevolenza della Casta stessa. Quindi rende l’una e le altre più obbedienti e sottomesse a sé stessa. Meno capaci di ribellarsi. La Casta riesce a mantenersi al potere nonostante sia tanto palesemente e notoriamente inefficiente e corrotta, proprio perché ha grandi quantità di soldi dei contribuenti da usare per comperarsi voti e supporti anche mediatici. Grazie a questi soldi, quindi, riesce a vanificare i meccanismi (teorici) della democrazia rappresentativa e a restare fissa al potere. la Casta è il fallimento della democrazia rappresentativa perché legifera e governa in rappresentanza dei suoi propri interessi e a spese del popolo, anziché legiferare e governare per il popolo elettore.
Se la Casta che impone e raccoglie le tasse non rappresenta il popolo e non è possibile sostituirla perché essa si compera i sostegni grazie ai soldi delle tasse di cui dispone e alle leggi elettorali che essa vota a proprio beneficio, allora, in base al principio fondamentale “niente rappresentanza, niente tassazione”, le tasse sono illegittime. Anzi, poiché la Casta ha vanificato il principio della rappresentanza democratica, che è alla base della legittimazione del potere politico, in Italia il potere politico stesso, in base ai principi della nostra Costituzione, è delegittimato. Non stupiamoci che, in questa fase di declino, la “grande” politica della Casta consista, a parte dalla tassazione, nel privatizzare, esternalizzare, municipalizzate SRL, monopoli di servizi e beni pubblici essenziali per estorcerci con le tariffe monopolistiche quanto non ci sottraggono col fisco.

mercoledì 27 febbraio 2008

Date il vostro voto al vostro politico di riferimento (chiunque sia) solo se si impegnerà per iscritto sulla grande TRUFFA del debito Pubblico!

Cercate in Rete:"EUROSCHIAVI" - "MICLAVEZ" - "SIGNORAGGIO".
- Il debito pubblico è fasullo e le tasse che paghi per esso sono UNA TRUFFA. - Banca d’Italia S. p. A, autorizzata a creare in modo autonomo denaro dal nulla - I suoi azionisti sono le altre BANCHE e assicurazioni PRIVATE. Il debito pubblico dello Stato, quindi dei cittadini, serve alle BANCHE. - La Banca d’Italia (COME LA Banca Centrale Europea BCE) usa un artificio contabile per NASCONDERE i propri utili, non pagare le tasse e per non darli allo Stato, come dovrebbe per statuto. - La Banca d’Italia dovrebbe vigilare sulla correttezza delle altre banche; ma essa stessa è di proprietà di banche private, CONTROLLORE = CONTROLLATO. - Le tasse vanno in gran parte a pagare il debito pubblico e gli interessi su esso, quindi finiscono in tasca ai proprietari PRIVATI della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea BCE, e non allo stato. - Per arricchirli, il debito pubblico viene continuamente fatto ARTIFICIALMENTE crescere! - L’organizzazione a monte di questo sistema di potere bancario è INTERNAZIONALE: in quasi tutti gli altri Paesi, infatti, la situazione è IDENTICA. - Tale sistema, (COMPLICI: mass media, i sindacalisti, i parlamentari, i ministri, i presidenti) produce, un enorme e sistematico trasferimento di beni e di ricchezze dalle tasche dei cittadini a quelle dei banchieri, ma anche un trasferimento di POTERE POLITICO dalle istituzioni democratiche alle BANCHE sovranazionali. - Il vero potere politico ed economico, a livello mondiale e nazionale, sta in questi meccanismi, ignoti a tutti o quasi; MA DIABOLICI. - Il Trattato di Maastricht, l’Euro, la Banca Centrale Europea BCE, sono PARTE DELLA TRUFFA. - La corrente mancanza di denaro, la crisi economica, i fallimenti e SOPRATUTTO le privatizzazioni sono pilotati da loro attraverso governi SERVI - La soluzione è SEMPLICE: restituire allo Stato, la emissione del denaro LUNICA RIFORMA DA FARE!!!!
BANCHE = NEMICO! VERIFICATE!
A.D.

Fatti Non Parole!

Il P.D E IL P.D.L. anno nuovamente iniziato il teatrino della campagna elettorale, con le solite promesse, i partiti cosi detti piccoli sono completamente oscurati!
vorrei solo trenta secondi della tua attenzione e della tua coscienza? Se quello che ti sto per dire lo sai già, sono felice, se non lo sai ti do l’opportunità di fare qualcosa di concreto per te, per i tuoi figli e per la tua nazione. Prima rispondi a queste domande se credi di conoscere la situazione monetaria italiana ed europea.
La banca di Italia e' privata o pubblica?
I soldi sono dello stato italiano?
I soldi sono della comunità europea?
Di chi sono i soldi?
Quanto e' il valore intrinseco di 50 euro?
Chi stabilisce il loro valore?
Chi li mette in circolazione?
Chi decide quanti soldi mettere in circolazione e perchè una quantità e non un altra?
Perchè sulle banconote non c’e' più scritto “pagabili a vista del portatore”?
Credi davvero che il debito pubblico sia il vero problema del costo dello stato?
Secondo te il debito pubblico si può, o si potrà mai, estinguere un giorno?
Secondo Voi alzando le Tasse si estingue il debito pubblico?
Perchè loco BCE c’e' il simbolo del copyright e non quello di un monopolio?
Secondo voi gli inglesi sono stupidi che sono entrati in Europa ma si sono
tenenti la sterlina?
Sapete cosa è la Goldman Sachs?
Sapete chi e' un consulente italiano della Goldman Sachs? ROMANO PRODI…
Sapete che il governatore della banca di Italia Draghi era vice presidente della Goldman Sachs?
Ma andiamo al dunque e rispondo subito ad alcune cose, le altre vi prego di informarvi anche su questo sito, non sottovalutate il problema e molto ma molto serio dipende anche da te se non fai niente, poi non ti lamentare dei politici. La banca di Italia e' una SPA privata (si privata) e' stata privatizzata un pò di tempo fa senza scrupoli e senza il consenso della sovranità popolare previsto dalla costituzione italiana. Lo stato italiano non e' più proprietario dei soldi che girano quindi li deve chiedere in prestito alla banca di Italia che e' una SPA privata che a sua volta li deve chiedere in prestito alla BCE banca centrale europea anch’essa SPA privata, la Banca D’Italia applica degli interessi che lo Stato Italiano deve pagare con altro denaro che deve nuovamente farsi prestare sempre dalla banca D'Italia. L’unico modo per coprire questo buco ( che non si chiuderà mai ) e' togliere liquidità di moneta corrente in giro come: BOT CCT che rigenerano il debito che poi si ripaga con le nostre tasse.
Se questo meccanismo appena spiegato vi e' chiaro capite bene che il debito pubblico non esiste, esiste una obbligazione di schiavitù in cui certi politici ci hanno messo dentro.
Per non farci più prendere in giro!!! fatti e non parole!!!!!
Date il vostro voto al vostro politico di riferimento (chiunque sia) solo se si impegnerà per iscritto sul grande problema del debito Pubblico, anzi della disumana è ignobile truffa del debito Pubblico! Cosi detto signoraggio bancario. che sta portando tutti alla fame! Non chiedete più posti di lavoro ai politici in cambio del voto, saranno solo meschine promesse!
P.M.

domenica 24 febbraio 2008

15 anni dopo: pubblico è meglio

Indagine sulla trasformazione dei servizi pubblici. Del lavoro e della partecipazione Democratica. Da troppi anni in Italia, ma non solo, assistiamo a un dibattito ideologico su pubblico e privato. O per meglio dire sulle virtù dei processi di liberalizzazione, la parola liberalizzazione non è altro che: esternalizzazione, è privatizzazione che, per loro miracolosa natura, riducono i costi e portano sangue alle casse dello Stato, è dei Comuni, e migliorano i servizi. Cosi viene detto dai politici è servi dei banchieri nazionali. E tutto questo a prescindere, come direbbe il grande Totò, soprattutto dalla realtà. Infatti emerge sempre più spesso che la realtà è un’altra. Le esternalizzazioni nelle aziende sanitarie, hanno portato a un abbassamento dei diritti delle persone e a un aumento dei costi: la liberalizzazione del mercato immobiliare ha portato a un aumento spropositato dei prezzi che provoca nelle grandi città un’emergenza abitativa in fasce sempre più ampie della popolazione. Per non parlare della privatizzazione delle autostrade, utili non rinvestiti, conseguenza autostrade sempre più insicure con cospicui aumenti di pedaggio! La Sip, adesso Telecom Italia, totalmente in mano privata, che pretende il pagamento del canone essendo totalmente privata, sapete tutti lo scandalo! le Ferrovie, “IDEM”! la stessa sorte sta per succedere alla compagnia di bandiera l’Alitalia! ancor peggio la privatizzazione dell’Acqua anch’essa totalmente in mano privata, con conseguenze machiavelliche, il privato che fa utili sulla pioggia, ed un aumento del 3/400% dei prezzi, a carico sempre dei cittadini con servizi scadenti, e inesistenti, le poste Italiane, fra poco sarà totalmente in mano privata anch’essa. E ancora più sconvolgente è disastroso la totale privatizzazione: della Banca D’Italia completamente anch’essa in mano ai privati! La conseguenza di tutte queste Liberalizzazioni, o come lo si voglia dire, esternalizzazioni, privatizzazioni, non cambia la sostanza dei fatti, tutti questi beni Pubblici pagati con il sangue, col sudore della fronte dei nostri “AVI”, sono stati svenduti, regalati, agli inizi anni 90 in piena altra falsa scena denominata mani pulite , i nostri politicastri camerieri dei banchieri, per ordine degli stessi anno messo in mano, il sangue il sudore dei nostri Nonni, dei nostri Padri, i nostri beni Pubblici, in mano privata, prive di regole e di controlli, violando ripetutamente la costituzione! Di conseguenza a portato l’arricchimento di personaggi poco affidabili, è l’aumento di povertà, disoccupazione, precarizzazione, e giovani ancora in attesa di un primo ingresso nel mondo del lavoro. Questo brevissima sintesi di 60 anni di pseuda Democrazia è un bollettino di guerra fatto dai camerieri, voglio dire in poche parole chi governa il Mondo sono i banchieri nazionali, con la complicità e tacito consenso dei nostri politici corrotti, avidi, che da oltre 30 anni sono sempre loro, in qualunque modo sia fatta la legge elettorale, in virtù di questo bisogna mandarli a casa, ormai beceri sia politicamente che fisicamente, corrotti fino al midollo, e formare una nuova classe politica fresca con idee e progetti sani.E di principi morali cristallini, e con programmi di vera Democrazia Partecipata, e sia ben chiara in ogni nuovo soggetto politico, messo per iscritto cheI beni comuni vanno tutelati e protetti nella consapevolezza che essi sono il fondamento del vivere quotidiano. Solo quando ci saremo resi conto, superata la sbornia liberista, che i beni comuni richiedono servizi pubblici, allora potremo ritenere conseguito l’obiettivo politico e culturale.

EUROSCHIAVI SCARICATE IL DOC..IN PDF Fido il cane che sorride

DA: http://www.signoraggio.it/index2.htm

domenica 3 febbraio 2008

Alto tradimento (II)

Inviata tramite Raccomandata A.R. da Barbara Sacchiero “Alla cortese attenzione personale del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano – Presidenza della Repubblica – Palazzo del Quirinale – 00187 ROMA” in data 21 Dicembre 2007 e tramite e-mail al sito della Presidenza della Repubblica in data 22 Dicembre 2007
Vigevano, 21 Dicembre 2007
Egregio Presidente,
Le scrivo perchè, avendo inviato tramite Raccomandata A.R. e tramite e-mail in data 2 novembre 2004 la seguente lettera all'allora Presidente della Repubblica Ciampi e non avendo ricevuto alcuna risposta, rivolgo ora a Lei, presidente attualmente in carica, quella stessa mia richiesta.
~•~
Egregio Presidente,
Le scrivo perchè, sia come cittadina italiana sia come cittadina europea, mi sento tradita dall'attuale non redistribuzione del signoraggio sull'emissione di banconote e sulle aperture di credito.
Ho cioè l'impressione che l'euro non sia la moneta degli europei ma bensì la moneta di alcuni furbacchioni parassiti che profittano dell'ignoranza della popolazione.
Sarebbe bello e probabilmente nel Suo caso rappresenta anche un vero e proprio debito morale, se Lei apparisse in televisione a reti congiunte e ci spiegasse perchè mai un popolo Sovrano debba pagare a dei privati per poter usare la Sua moneta.
Ci spieghi dove vanno a finire quei due miliardi di euro di signoreggio al giorno sulle emissioni della BCE.
Ci spieghi perchè alcuni italiani più furbi, i soci delle società socie della Banca d'Italia, possano imporre al resto della popolazione questa tassa privata.
Ci illustri, La prego, il meccanismo di funzionamento della riserva frazionaria, dove la moneta cartacea viene moltiplicata per cinquanta a beneficio dei soci di certe banche, sottraendo anche in questo caso il signoraggio al popolo Sovrano.
E' una lezione civica che spetta a Lei tenere se non come presidente almeno per la carica di governatore onorario di quella fortunata "Banca d'Italia" che - diciamocelo - proprio dell'Italia non è.
Se Lei ci farà questa lezione, dissolverà un grande clima di sospetto iniziato con la denuncia effettuata dal Professor Giacinto Auriti.
E' nostro diritto, di Italiani, sapere se siamo in una situazione di alto tradimento o se possiamo continuare a fidarci ciecamente delle istituzioni.
La ringrazio per l'attenzione ed in attesa di una Sua presa di posizione in merito, Le porgo cordiali saluti.
Con perfetta osservanza,
Barbara Sacchiero cittadina italiana impoverita
~•~
Ora, ribadendo di non aver ottenuto alcuna risposta dall'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi, anche a nome di tutto il popolo Italiano, rivolgo a Lei quelle identiche domande nella speranza di avere da parte Sua una dovuta e decisa presa di posizione in merito.
Ma oggi rivolgo a Lei anche un'altra domanda che vorrei ci chiarisse: continua clicca: http://www.signoraggio.com/signoraggio_altotradimento.html
[1] La precedente lettera di Barbara: http://www.signoraggio.com/signoraggio1.htm
[2] La mia precedente (ne invio una nuova anche io): http://www.signoraggio.com/LetteraalPresidenteCiampi.htm

sabato 2 febbraio 2008

Ancora sul «Nichilismo della Finanza»

Luigi Copertino
22/01/2008
Il lettore Ermanno B. scrive a Luigi Copertino: «Egregio dottor Copertino, sono un lettore del sito EFFEDIEFFE, impressionato dal dramma della gestione fraudolenta, perchè in mani private e gravata da debito, della valuta europea.
La macchinazione di per se non è complessa, ed una volta messa in evidenza si rivela anche facile da rimuovere, almeno dal punto di vista logico-contabile.
Tuttavia, la reazione dei cittadini, di fronte alla denuncia della truffa monetaria, non è sempre di sdegno e di schieramento, secondo i propri diritti, dalla parte dei "contestatori" del regime cleptocratico.
Perciò può anche essere utile esaminare le obiezioni dei "legittimisti", allo scopo di approfondire e documentare meglio le proprie asserzioni.
Mi riferisco ad un paio di affermazioni trovate su internet:
perchè i titoli che lo Stato emette in contropartita dell'emissione di valuta, non li consegna alla Banca d'Italia (oppure alla BCE) ma li mette in vendita a chiunque sia disponibile a comprarli?
Così gli interessi sui titoli vanno ai compratori, che possono essere i soggetti più vari, e non all'istituto di emissione il quale, anche se non potrà mai riscuotere il "capitale" costituito dal valore nominale della valuta circolante, potrebbe riservarsi la riscossione per intero degli interessi.
Ora, ciò non è controproducente per il regime parassitario che ci opprime?
Come mai esso consente la vendita di titoli di Stato al pubblico?
I "legittimisti" argomentano contro la tesi da noi sostenuta, proprio puntando sul fatto che la Banca d'Italia "non può detenere titoli di Stato": è vero?

Inoltre, cito testualmente:
Queste banche private:
1) NON nominano gli amministratori;
2) NON partecipano agli utili.
E' tutto scritto nello Statuto.
Per esigenze costituzionali lo Statuto prevede che a fronte di un prelievo forzoso (le banche dovettero pagare le quote azionarie...), la Banca d'Italia avrebbe corrisposto agli azionisti una quota di interessi (max il 10% in casi di forte inflazione) sul capitale investito (forzosamente) dalle banche private.
In tutto, quindi, 15.600 euro all'anno (negli anni in cui si raggiunge il 10%!!!).
Questa modesta redditività della partecipazione azionaria nella Banca d'Italia a cosa si riferisce, agli interessi da essa ufficialmente distribuiti in funzione del bilancio fraudolento in cui in signoraggio non viene messo a conto economico, bensì tra le passività finanziarie, raggirando così i gonzi che dovessero esaminare il bilancio superficialmente?
I dubbi sono miei, ma sono convinto che sono di interesse generale: infatti i "legittimisti" fanno leva su dubbi come questi per dissuaderci.
Sperando che Lei voglia rispondermi in merito, oppure segnalarmi letture sul web che chiariscano l'argomento, Le invio cordialità.



Ermanno B.»


Copertino risponde

Speriamo di riuscire a chiarire i dubbi che sembrano assillare il lettore.
Tuttavia vorremmo premettere che se il discorso sulla sovranità monetaria si lascia cadere nei tecnicismi contabili, dimenticando il prioritario piano teologico-politico della questione, per i «legittimisti», competenti di contabilità bancaria, il gioco diventa facile.
Dunque, sulla premessa che lo scrivente non è un esperto di contabilità, e quindi per non cadere nei tranelli dei «legittimisti», facciamo ampio richiamo ad un interessante articolo di un esperto del campo, il dottor Salvatore Giuseppe Verde, il quale a proposito del trucco contabile delle Banche Centrali ha scritto (confronta «Assurdità e malafede di una prassi contabile» in «Voce del Sud», anno XLI, numero 28, 03/09/1994, pagina 4):
«… Bankitalia - come tutti gli istituti di emissione aventi il privilegio dell'emissione di moneta fiduciaria - si appropria di risorse dei cittadini in misura pari all'entità delle banconote in circolazione. La cosa è del resto ammessa apertis verbis … nella relazione al disegno di legge varato dal Consiglio dei Ministri il 10 febbraio 1993: '…In conseguenza, non si consente agli esecutivi degli Stati firmatari del Trattato (di Maastricht, ndr) di esercitare signoraggio in senso stretto: OVVERO DI APPROPRIAZIONE DI RISORSE ATTRAVERSO QUELLA FORMA DI DEBITO INESIGIBILE CHE E'LA MONETA INCONVERTIBILE A CORSO LEGALE' ».

Qui ci sia consentita una breve riflessione personale: se non sono gli Stati ad appropriarsi delle risorse derivanti dal signoraggio perché mai tali risorse devono essere di spettanza, in un modo o nell'altro del sistema central-bancario, che è prevalentemente di natura privatistica mentre le risorse da signoraggio sono un bene comune nazionale?
Altra riflessione: giuridicamente dire «debito inesigibile» è affermare un controsenso come dire che il fuoco è freddo.
Nessun debito può essere di per sé inesigibile, altrimenti non sarebbe debito.
Ora, dire che la moneta bancaria è debito inesigibile significa affermare un ingiusto privilegio a favore di chi, la Banca Centrale, emette moneta in forma di debito senza dover mai rispondere, a causa della inconvertibilità, della propria esposizione debitoria.

Ma continuiamo con la citazione di Salvatore Verde: «Benché questa situazione (la truffa bancaria dell'appropriazione di risorse da signoraggio, ndr) talvolta - come nel caso accennato - venga confessata, di solito viene invece occultata mediante l'espediente contabile di esporre al passivo del bilancio l'importo relativo alla circolazione (nel 1993: 92.507.777.422.000 lire) che invece - per il fatto di essere debito inesigibile - non vi dovrebbe figurare… Ne deriva che il bilancio di Bankitalia in realtà - come si dice in gergo contabile - 'quadra' solo aritmeticamente e formalmente, ma non sostanzialmente (altra riflessione personale: siamo di fronte ad un falso in bilancio? Giriamo la domanda, come tentò il compianto Giacinto Auriti, ma senza ottenere né risposta né giustizia, alla competente Procura della Repubblica o, visto che siamo in Europa, alla Corte di Giustizia Europea, se competente)».
«E meglio sarebbe - continua Verde - se i 93.508 miliardi circa venissero ripartiti imputandoli ad accantonamenti vari e fondi di riserva. O meglio ancora ad 'utili da ripartire', con grande beneficio dei signori partecipanti ed anche dello Stato che ne percepirebbe quota notevole come imposta sul reddito, a sollievo dei contribuenti o a decurtazione del debito pubblico».

Fermiamoci ancora per una riflessione: Verde sembra dire che il debito pubblico nasce a causa di questo trucco central-bancario e che correggere tale imbroglio comporterebbe una notevole riduzione del debito pubblico medesimo, senza dover tagliare pensioni, privatizzare servizi pubblici, ridurre prestazioni sanitarie e scolastiche, aumentare tasse, etc.
Anche Marx, da noi citato nel nostro articolo, riconosceva che: «L'accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche centrali…(perché) la Banca (dà) … con una mano per aver restituito di più con l'altra, (e) …, proprio mentre riceve…, rimane… creditrice perpetua della nazione fino all'ultimo centesimo che (ha) … dato».
Ma ascoltiamo ancora Salvatore Verde: «In sostanza, la voce 'Circolazione' che si legge alla prima riga del passivo del bilancio (di Bankitalia, ndr) dovrebbe scomparire, per apparire nelle 'note' al bilancio, oppure fra le 'voci' fuori bilancio se si volesse tenere in piedi la fictio secondo cui in un avvenire indeterminato abolendo il corso forzoso e tornando alla moneta-merce il debito cesserebbe di essere inestinguibile per tornare ad essere reale… lo Stato dovrebbe spiegare ai cittadini per quale ragione si consente ad una società per azioni sia pure 'sui generis' di appropriarsi di beni reali pari al valore di tale massa circolante di base monetaria. Infatti, lo Stato non ne usufruisce (specie dopo il 'divorzio': tra Tesoro e Banca centrale, ndr) dovendo anch'esso diventare debitore nei confronti di Bankitalia ogni volta che - essendo insufficienti le entrate fiscali e le vendite di beni demaniali - ha bisogno di denaro. L'INDEBITAMENTO NEI CONFRONTI DI BANKITALIA AVVIENE ORMAI QUASI ESCLUSIVAMENTE CONTRO IL RILASCIO DI TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO SU CUI (LO STATO, ndr) DOVRA' PAGARE (NOI DOVREMO PAGARE) SALATISSIMI INTERESSI (E PROVVIGIONI). Mentre sarebbe tanto più semplice e meno oneroso se (lo Stato o - oggi - l'Unione di Stati, ndr) emettesse direttamente tutto il denaro di cui necessita mediante l'emissione di proprie banconote. Dove sta scritto - conclude Verde - che senza un Istituto Centrale di emissione la politica monetaria dev'essere fatalmente inflazionistica? E' solo un problema di buone leggi e di uomini capaci».



Anch'io osservavo che si tratta solo di controlli tecnici sull'esercizio del potere di emissione della monete che deve tornare ad essere un potere statuale perché afferente organicamente alla sovranità nazionale o - oggi - alla sovranità dell'Unione di Stati.
Da quanto sopra esposto quel che, però, è più importante desumere è che non è rilevante il fatto che la Banca Centrale non possa detenere essa stessa i titoli del debito pubblico rilasciati dallo Stato a fronte dell'emissione di moneta bancaria.
Infatti, anche se tali titoli sono venduti all'asta in favore del pubblico, su di essi lo Stato, ossia noi, paga salatissimi interessi che, in fin dei conti, sono originati dalla fraudolenta emissione bancaria della moneta circolante, a seguito della storica sottrazione di tale potere alla nazione sovrana.
Si tenga poi conto che, al di là di questo, il vero privilegio del sistema central-bancario è nella indebita appropriazione a suo favore di quel bene immateriale che, nell'articolo, ho definito, con l'Auriti, come «valore indotto» creato dalla accettazione fiduciaria della carta moneta da parte del pubblico e che costituisce il vero «potere d'acquisto» incorporato nel simbolo cartaceo.
E non si venga a dire che il valore al simbolo cartaceo lo conferisce la Banca Centrale emittente: si metta il Governatore della Banca Centrale Europea a stampare euro su un'isola deserta e si verifichi quanto valore avrà la carta da esso stampata.

Per spiegare questa gravissima truffa, così evidente che non ce ne accorgiamo neanche, Auriti soleva fare questo esempio: «L'atteggiamento che la Banca Centrale assume nei confronti della collettività è analogo a quello di chi presta nasse vuote ai pescatori indebitando questi ultimi non solo della nasse ma anche del pesce che sarà pescato».
Fuor di metafora: le «nasse» sono i simboli cartacei che di per sé, al momento della stampa, non valgono assolutamente nulla mentre il pesce è il «valore indotto», ossia il valore che sarà incorporato, nei simboli cartacei, nel successivo momento della loro emissione e circolazione, dalla fiduciaria accettazione del pubblico, che quel valore, per l'appunto, crea.
Un'ultima annotazione sulla natura giuridica delle Banche Centrali.
Esse per lo più sono società per azioni partecipate pro-quota da diversi istituti assicurativi e dalle più importanti banche nazionali (o, oggi, europee), pubbliche ma soprattutto private.
In tal modo, le Banche Centrali risultano essere, benché esercitano poteri pubblici direttamente connessi con l'essenza stessa della sovranità, enti a carattere prevalentemente privatistico, i cui amministratori sono nominati dall'assemblea degli istituti «partecipanti».
La presenza della mano pubblica in tali assetti societari è andata sempre più diminuendo con i processi di privatizzazione degli ultimi vent'anni (si pensi, ad esempio, che la privatizzazione delle Casse di Risparmio, istituti «partecipanti» al capitale di Bankitalia, si trasformò, a suo tempo, automaticamente in una ulteriore privatizzazione della Banca d'Italia).
Sicché le stesse Banche Centrali sono rimaste esposte alle forze dirompenti di una finanza globale ormai incontrollabile dagli Stati.



Questo sistema di assetti societari e di nomine è rimasto sostanzialmente invariato anche a livello europeo con la costituzione della BCE.
In Italia, attualmente, dopo la nota vicenda di Fazio e dei «furbetti del quartiere», lo Stato è parzialmente rientrato in possesso di alcune quote di partecipazione al capitale di Bankitalia e di alcuni poteri in ordine alla nomina del Governatore (che non è più a tempo indeterminato come fu fino a Fazio).
Ma rimane il fatto che, anche per via della sua istituzionalizzazione con il Trattato di Maastricht, che si riflette anche nelle recenti riforme della nostra Costituzione, la Banca Centrale conserva tuttora la sua più totale autonomia nel decidere le politiche monetarie.
Anzi l'ultima riforma italiana, vista la qualità bassissima del nostro ceto politico, rischia di rovesciarsi in una ulteriore dipendenza della politica dalla finanza.
In altri termini, la Banca Centrale, che dovrebbe essere soltanto il «cassiere» dello Stato, magari con chiari ma limitati poteri di controllo, esclusivamente tecnico, per evitare l'abuso politico dello strumento monetario, è invece il «corpo», impolitico e di natura - si ripete - prevalentemente privatistica, che decide, per conto dello Stato o dell'Unione di Stati, ed al loro posto, i parametri finanziari entro i quali poi i politici, che altro non sono in tal sistema che i «camerieri dei banchieri centrali», possono elaborare i loro programmi di governo da sottoporre agli elettori.

Se i cittadini, però, pensano di essere ancora i veri sovrani e di essere soggetti politici di una democrazia, e non sudditi di una bancocrazia, sono solo dei poveri illusi.
Sembra che due secoli di lotte per togliere ai re cristiani la sovranità abbiano avuto come esito paradossale (ma non tanto per chi conosce i retroscena «esoterici» delle filosofie e delle rivoluzioni) quello di subordinare i popoli alla sudditanza alla consorteria central-bancaria.
Quindi, il problema non sta soltanto nei vantaggi economici lucrati immoralmente dal central-banchismo, che pure ci sono e sono immondi anche perché ricadono su pensionati, lavoratori di ogni categoria, imprenditori, ma sta soprattutto nella «castrazione» degli Stati e nell'appropriazione della sovranità monetaria, e quindi in ultima analisi della sovranità politica, da parte delle Banche Centrali e consorterie affini.

Luigi Copertino